Festival Teatri d'Anima 2014 "Lui, il Figlio" a Teano

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Teatri d'Anima. "Lui, il Figlio" a Teano

Si svolgerà sabato 18 ottobre 2014 alle ore 20:00

“La mente soppesa e misura, ma è lo spirito che giunge al cuore della vita e ne abbraccia il segreto; e il seme dello spirito è immortale. Il vento può soffiare e placarsi, e il mare fluire e rifluire: ma il cuore della vita è sfera immobile e serena e in quel punto rifulge una stella che è fissa in eterno.”
“Gesù figlio dell’uomo” è una splendida poesia dello scrittore libanese Khalil Gibran che racchiude, in una perfetta sintesi di pensieri, lo spirito contenutistico che pervade l’omonimo racconto del medesimo autore cui s’ispira lo spettacolo, incentrato sulla figura di Gesù, dal titolo “Lui, il Figlio”, che il Nuovo Teatro Sanità di Napoli metterà in scena nella Chiesa dell’Annunziata di Teano, sabato 18 ottobre alle ore 20.00. Progettato e diretto da Mario Gelardi, il testo della rappresentazione è stato scritto da Tino Caspanello, Mario Gelardi, Fabio Rocco Oliva, Antonella Ossorio, Eduardo Savarese, Maria Cristina Sarò, Emanuele Tirelli, Cristina Zagaria. Inoltre, la performance verrà eseguita da Carlo Caracciolo, Annabella Carrozza, Luigi Credendino, Gianluca d’Agostino, Roberta de Pasquale, Mario di Fonzo, Carlo Geltrude, Irene Grasso e Gennaro Maresca, tutti attori protagonisti che ci racconteranno la sempre attuale storia di Cristo dal momento della crocifissione in poi. Infatti, otto autori contemporanei, quattro teatrali e quattro di narrativa, hanno scelto uno o più personaggi che, oltre alla loro vicenda personale, narrassero una parte della passione in qualità di testimoni, quasi come fossero stati chiamati a deporre in un pubblico tribunale. Così, una scrittura viva, dei nostri giorni, si serve sapientemente delle molteplici sfumature del dialetto per affrontare con viso e animo aperto vari temi, il sangue, la morte violenta, la maternità, ma anche la viltà di chi rinnega e spergiura. Da qui, avremo modo d’incontrare l’emblematico e ambivalente personaggio di Giuda, che induce lo spettatore a porsi tali interrogativi di non facile risposta: cosa sarebbe Giuda se il suo tradimento avvenisse oggi? Si ucciderebbe davvero? E, poi, Maria, la madre adolescente di “Lui”, non può rivivere nelle storie di molte ragazze del Rione Sanità di Napoli? La risposta a quest’ultima domanda è affermativa se si pensa ai loro volti impregnati di umana femminilità e di ogni sentimento ad essa connesso. Dunque, con questo spettacolo avremo modo di lasciarci guidare in una galleria, solo apparentemente onirica, di ritratti che, come specchi senza finzioni e senza inganni, riflettono non solo la nostra immagine esterna, ma anche e, soprattutto, la nostra essenza interiore, il “cuore della vita” di cui ci parla Gibran, Cristo che abita in ogni uomo ed è ogni uomo, oggi più che mai, nel nostro tempo, ponte presente tra un passato che non ci abbandona mai totalmente e un futuro che è già pronto a spalancare le sue porte più belle.

Rosella Verdolotti (Ufficio Stampa Teatri d’Anima)
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